martedì 23 novembre 2010

Chevanton ed Eto'o ovvero due facce della giustizia sportiva

Premetto che i due episodi avvenuti domenica scorsa sono ambedue deprecabili e dovrebbero essere oggetto di un serio esame di coscenza da parte dei due protagonisti e delle loro rispettive società.
C'è anche da sottolineare che la giustizia sportiva del calcio è stata spesso al centro di polemiche in casi ben più gravi di quello che qui vorrei analizzare, casi d'incapacità, assenteismo o, peggio ancora, corruzione.
In questo caso, a mio modo di vedere, si insinua l'eterno sospetto che anche nel calcio ci sia un nord e un sud, un forte e un debole, trovandoci davanti ad un singolare metro di giudizio riguardo ciò che avviene sui campi di gioco, ma veniamo ai fatti :
1. Partita Chievo Inter: il calciatore Samuel Eto'o attaccante di questa'ultima formazione, dopo un'azione in cui egli sarebbe stato provocato da un calciatore del Chievo,  si avvicina al medesimo, che era a circa una decina di metri e gli sferra una testata in pieno petto, facendolo cadere. La quaterna arbitrale non si accorge di nulla per cui l'attaccante camerunense non viene sanzionato ed anzi, nel proseguio della partita, segnerà anche una rete che, per fortuna del Chievo, sarà ininfluente per il risultato finale.
2. Partita Lecce Sampdoria: l'attaccante del Lecce Ernesto Chevanton, dopo una protesta per un rigore non accordato, insegue un calciatore della Samp e commette un netto fallo da tergo, l'arbitro se ne avvede e lo espelle. Il calciatore del Lecce allora si sfila la maglia e la lancia in direzione dell'arbitro (senza peraltro colpirlo), quindi va nei pressi dell'arbitro e additandolo proferisce delle parole irriguardose (almeno così si deduce).

Le decisioni del giudice sportivo sono state: 3 giornate di squalifica a Eto'o (con prova televisiva), 5 giornate di squalifica a Chevanton (da referto arbitrale), se a ciò si aggiunge che il giocatore dell'inter doveva essere espulso e invece ha giocato l'intera partita, segnando, come già detto, anche una rete, mentre il calciatore del Lecce è stato espulso e la sua squadra ha giocato quasi l'intera partita in dieci uomini, le effettive giornate di squalifica diventano 2 per Eto'o e 6 per Chevanton.
Mi sembra fuor di dubbio che il metodo di giudizio svantaggia pesantamente il giocatore leccese e sono ipotizzabili due tipi di ragionamento a giustificazione di ciò. Il primo è che si dia più importanza ad un comportamento irriguardoso nei confronti dell'arbitro che a fenomeni di condotta violenta sul terreno di gioco, il secondo, antico ma sempre inquietante, è  che i calciatori che militano nelle potenti società del nord, abbiano un trattamento privilegiato rispetto ai loro colleghi che militano nelle modeste società del sud. 

wiska...chi lotta vive!

2 commenti:

  1. Tutto giusto tranne il fatto che le giornate di squalifica di Eto'o sono comunque 3 e non 2

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  2. intendevo dire che se fosse stato espulso e avesse avuto ugualmente 3 giornate di squalifica, come credo, le giornate sarebbero state quasi 4, anziche le 3 attuali, ma comunque questo è un fatto marginale.

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