giovedì 3 marzo 2011

A Yara e Sara.

Una foto di Anna Frank, anch’ essa, come Yara e Sara, vittima della follia umana (morì a 16 anni nel campo di concentramento nazista di Bergen-Belsen). La foto reca una didascalia che la stessa Anna scrisse di proprio pugno, nel periodo in cui lei, la sua famiglia ed altri vissero in un piccolo nascondiglio ad Amsterdam, poche parole che esprimono le aspirazioni di una ragazza di 13 anni, come tante aspirazioni avevano sicuramente Yara e Sara. A loro è anche dedicata la poesia “In Limine” di Eugenio Montale in cui il poeta s’interroga sul senso della vita, convinto che la realtà sia colma di finte certezze ed in cui l’unica vera certezza sia la morte. In questa realtà fittizia egli cerca tuttavia un varco che, pur non portando alla felicità, permetta di comprendere la causa della negatività del mondo.


Traduzione:
                   "Questa è una foto di come vorrei tutte le volte apparire.
                    Allora avrei forse una possibilità di andare a Hollywood.
                                         Anna Frank, 10 ott. 1942"




In Limine

di Eugenio Montale


Godi se il vento ch' entra nel pomario
vi rimena l'ondata della vita:
qui dove affonda un morto
viluppo di memorie,
orto non era, ma reliquario.

Il frullo che tu senti non è un volo,
ma il commuoversi dell'eterno grembo;
vedi che si trasforma questo lembo
di terra solitario in un crogiuolo.

Un rovello è di qua dall'erto muro.
Se procedi t' imbatti
tu forse nel fantasma che ti salva:
si compongono qui le storie, gli atti
scancellati pel giuoco del futuro.

Cerca una maglia rotta nella rete
che ci stringe, tu balza fuori, fuggi!
Va, per te l'ho pregato, - ora la sete
     mi sarà lieve, meno acre la ruggine...




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